Pubblichiamo di seguito l’intervista integrale realizzata e pubblicata da Calcio a 5 Anteprima (clicca QUI per il link diretto) al nostro Direttore Simone Consolani. Emergono tante note positive e una spina dolorosa: il Palasport per le prossime stagioni.

POTENZA PICENA – Simone Consolani si presta per tracciare un bilancio dei primi due anni nel nazionale del “suo” Potenza Picena, proprio mentre il campionato cadetto si ferma e l’occasione permette di scambiare due chiacchiere col diesse della Label System. Al quale, per prima cosa, non potevamo certo non chiedere quanto e come la riforma ha inciso sulla programmazione e quanto peserà l’ulteriore riduzione dei non formati prevista per la prossima stagione tanto in A2 e quanto in B?

“Siamo arrivati a giocare il nazionale non per caso o per grazia ricevuta, avevamo un progetto con il mister dell’epoca e quando abbiamo deciso di intraprendere un percorso insieme l’obiettivo era quello di raggiungere la Serie B entro 3 anni, poi la bravura de Perugini e dei ragazzi, e un pò anche per meriti societari, avendo scelto le persone giuste al momento giusto, al primo campionato abbiamo fatto centro. La prima stagione è stata un pò più faticosa, poi capendo cosa dovevamo fare per migliorarci, la strada si è rivelata meno tortuosa. Personalmente ho conosciuto tanti giocatori che prima giocando nel regionale non conoscevo, anche questo ha aiutato, per far si che si potesse disputare un campionato importante, mano a mano ci siamo perfezionati, l’unione di intenti con il presidente De Luca e il vice Mosconi: le cose si sono fatte meno pesanti e l’amicizia ha fatto la differenza. Poi con l’arrivo di nuovi dirigenti, sempre molto disponibili, la società è cresciuta molto: faccio un nome su tutti, Renato Monterotti, un fuoriclasse di dirigente, sempre presente e disponibilissimo, oltre a essere una persona straordinariamente gentile, ha saputo rapportarsi con i ragazzi. Dispiace che con il passare del tempo alcuni ci hanno abbandonato, purtroppo non si può sempre accontentare tutti, spesso le decisioni portano il malcontento, poi c’è chi accetta e chi no, ma qualsiasi dirigente è stato con noi deve essere solo ringraziato, se siamo qui è per merito di tutti, presenti e passati. Posso dire che per il futuro abbiamo in programma di collaborare con un top tra tutti i dirigenti delle Marche. Per quanto riguarda la riforma ho già espresso il mio parere in passato: a mio avviso è una forzatura inutile, si poteva risparmiare o farla con altri tempi, ma hanno deciso cosi e noi di conseguenza abbiamo agito, è un peccato per il futsal aver perso tanti bravi giocatori e ne perderemo ancora altri, in un mondo dove la globalizzazione ha il suo peso, il palazzo va controcorrente. Comunque noi per il momento abbiamo già trovato l’accordo per la prossima stagione con Nikinha Silveira e Renan Pizzo, posso già assicurare che entrambi vestiranno la nostra maglia”.

Nonostante tutto, la Label System è in piena corsa non solo per entrare nel lotto delle partecipanti ai playoff ma può ancora dire la sua nella corsa al terzo posto che può valere il passaggio diretto in A2. Calendario alla mano pensi che il gap di 4 punti dal Recanati possa essere colmato oppure, a questo punto, conviene concentrarsi sul raggiungimento dell’obiettivo minimo?

“Noi non abbiamo un obiettivo massimo o minimo, facciamo il nostro percorso con la leggerezza di chi non deve dimostrare niente a nessuno, forse sono altre le società che devono fare i conti tra costi e benefici. Comunque il gap con la terza attuale oggi è di 4 punti, ma considerando che noi dobbiamo ancora osservare il turno di riposo, si potrebbe ulteriormente allargare: ma questo non è un problema, noi non avevamo un obiettivo specifico a inizio campionato e continuiamo a non averlo, ora più che mai. A dicembre è stata accorciata la rosa perchè non ero soddisfatto del rendimento, sono usciti tre ragazzi affermati è entrato un ottimo Enzo Martin e 4 under; per motivi diciamo di spogliatoio, abbiamo rinunciato a Di Gioacchino, quindi, vista la rosa, non mi permetterei mai al mondo di chiedere di più ai ragazzi, già stanno facendo qualcosa di straordinario per cui quel che viene ci prendiamo, siamo in corsa per tutto e per niente”.

La riforma ha favorito la vostra attività in ambito giovanile? Sei soddisfatto dell’apporto che i ragazzi del posto stanno offrendo in questa stagione decisamente particolare?

“Il lavoro fatto da chi seguiva l’Under 19 è stato importante, ha elevato un settore giovanile che in passato ha avuto tante difficoltà, anche se qualche eccellente giocatore l’ha sempre lanciato in prima. Ora sta a noi cercare di dare continuità questo progetto ambizioso, il Russi è da prendere come esempio. Poi c’è da dire che spesso si parla che le nuove generazioni sono pochi disposti al sacrificio, forse siamo stati fortunati noi, ma i nostri ragazzi sono estremamente seri, mettono passione e cuore, i risultati li stanno pagando, se continuano cosi diventeranno giocatori importanti, per noi è motivo di orgoglio e sicuramente non ci priveremo di loro, sappiamo che alcune società li hanno contattati, ma stanno perdendo tempo, sono incedibili. Sfogliando la rosa della nostra prima squadra attualmente abbiamo 7 ragazzi usciti dal nostro vivaio e due presi da categorie inferiori, quindi è difficile non essere soddisfatti del nostro operato”.

Come si sta organizzando la società in vista delle nuove sfide in arrivo, tra le quali quella connessa con la riforma dello sport? Operando in un territorio molto prodigo sul piano sportivo quali sono le aspettative che vi siete posti nel medio-lungo periodo a livello di progetti e crescita in campo societario e agonistico?

“I nostri obiettivi per il futuro sono stati delineati già da qualche mese, l’intenzione è di abbassare i costi totali senza togliere forza alla squadra: ci siamo resi conto che al momento dovremmo lavorare meglio sul costo totale del settore giovanile, è importante investire sui giovani, ma organizzandolo più capillarmente il costo si abbatte di tanto. Per il futuro punteremo molto sui giocatori di esperienza che già abbiamo: nell’attuale staff tecnico, che a nostro avviso è molto valido, e come già detto anche sui giovani e nell’organizzazione, l’idea è quella di cambiare il meno possibile. Spesso non è che spendendo di più si ottengono risultati migliori, l’attuale rosa è la conferma. Noi purtroppo abbiamo un problema di impiantistica, non avendo niente di proprietà o in gestione i costi sono elevatissimi, stiamo aspettando una risposta dal nostro comune, se non troviamo una soluzione concertata saremo costretti a emigrare in un comune vicino che sembra essere intenzionato ad aiutarci concretamente, mettendoci a disposizione una struttura da utilizzare a bassi costi. Continuare così in queste condizioni a Potenza Picena non ha senso, spesso la squadra si deve allenare al freddo perché ci viene detto che i riscaldamenti costano troppo, le docce stesse sono fredde, stiamo parlando di una squadra di Serie B, non di una partita tra amici e tutto questo ha un costo decisamente troppo elevato. Abbiamo l’Under 17, l’Under 19, la squadra femminile e la prima squadra, nel nostro piccolo portiamo movimento in una città dove lo sport è fondamentale, non chiediamo aiuti economici, ma almeno la considerazione e il rispetto che merita una società con più di cento tesserati che gioca in un campionato nazionale, che gira per l’Italia. Conosciamo tanti dirigenti e spesso ci rapportiamo, il trattamento che riceviamo noi purtroppo non l’ho mai sentito esporre da nessun altra società, è ora che qualcosa cambi. Vedremo cosà accadrà in un futuro prossimo, ma in queste condizioni sicuramente a Potenza Picena non continuiamo”.